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Convegno annuale 2015

C’era sicuramente don Bosco, ospite invisibile ma chiaramente percepibile, al Convegno degli Ex Allievi tenutosi a San Donà di Piave domenic...

C’era sicuramente don Bosco, ospite invisibile ma chiaramente percepibile, al Convegno degli Ex Allievi tenutosi a San Donà di Piave domenica 18 gennaio 2015, perché i frutti sono stati copiosi e inaspettati.


 


Un giro di domande ha condotto cinque Ex allievi a rileggere l’esperienza del quotidiano alla luce dei valori e degli insegnamenti appresi alla scuola salesiana.


Proprio qui, questi giovani (o meno giovani) imprenditori hanno imparato a far squadra, a gestire gli impegni con serietà e spirito di sacrificio, riuscendo ad acquisire competenze che si sono rivelate fondamentali per affrontare il mondo del lavoro, specie in tempi difficili come questi.


 


Fabio, Alessandro, Gabriele, Francesco e Bepi hanno delineato con pochi tratti essenziali il proprio profilo personale e professionale, parlando di crisi ma anche della voglia di attraversarla con volontà, con speranza e con la consapevolezza che investire sull’innovazione e sulla formazione dei giovani dipendenti premia sempre. E poi il dolce ricordo di educatori amici (don Sarti, Toni De Munari, Bepi Arvotti) che hanno lasciato una traccia importante grazie alla quale questi ragazzi, allora forse un po’ discoli o poco assidui nello studio, sono riusciti a ricreare nelle loro aziende il clima di gioiosa collaborazione e confidenza vissuto al CFP ai tempi belli della scuola.


 


L’atmosfera familiare ha portato uno dei presenti a chiedere la parola e a raccontare la sua storia: l’esperienza di un padre che si scontra con la drammaticità della droga, la forza ritrovata in don Bosco (“…al CFP mi raccontavano che don Bosco visitava i carcerati, dava ospitalità ai ragazzi difficili, cercava di recuperarli con pazienza e amore…”) e la gioia di vedere una figlia finalmente uscita dal tunnel di un’esperienza tanto dolorosa, felice e con una bella famiglia...


Un applauso lungo, spontaneo e commosso è partito dagli ex allievi presenti nella sala gremita (oltre un centinaio i partecipanti) che si sono sentiti improvvisamente comunità capace di accogliere e condividere le esperienze forti di un compagno, nello spirito di famiglia.


 


Il richiamo finale del direttore, don Enrico Gaetan, al Bicentenario è stato accompagnato da una breve carrellata di immagini illustrata da Wally Perissinotto sul tema: “Don Bosco nell’arte sandonatese”; un invito a recuperare il valore storico, affettivo e devozione delle opere, pur minori, presenti nella realtà del territorio e forse anche un’occasione, sicuramente insolita, per far emergere il legame particolare che ciascuno, nel tempo, ha costruito con don Bosco.


 


 


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